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BLOGVS | March 29, 2024

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Pasqua. Un gioiello nell’uovo. E altri auspici

Pasqua. Un gioiello nell’uovo. E altri auspici
Daniela Ferrando

Eclatante. Goloso. Sorpresa nella sorpresa. Che cosa direste se foste voi a trovare un gioiello nell’uovo di Pasqua? Esiste ancora chi fa di questi regali tra due valve di cioccolato? Quello che poteva sembrare un gesto da cumenda degli anni ’60 o il puro gusto di stupire, rivela luccichìi molto più contemporanei. E atti di gentilezza.

Tutto è partito da due spunti concomitanti nello stesso giorno: un uovo con margheritine e una rondinella d’argento su un nastro di velluto. Entrambi fatti a mano. Entrambi fatti in Italia. Sarà la primavera, è scattata subito l’associazione di idee. E tanti auspici per il futuro.

Un gioiello di uovo

L’uovo in causa fa parte della serie pasquale per il 2022 della Pasticceria Martesana. Mutuando il concetto dal mondo fashion, ormai le uova, come le colombe, vengono presentate come linee e collezioni. Diverse di anno in anno.

E se nel 2021 ha esordito la pastiera milanese che declina con riso zafferano e mascarpone una variante della classica napoletana, quest’anno il Maestro Pasticcere Enzo Santoro sforna la colomba composta di fichi del Cilento, cioccolato, mandorle, omaggio alla Puglia.

Torniamo ab ovo. Luccicante, colorato, cosparso di piccole margherite, l’uovo che mi ha colpito consiste – così mi ha spiegato l’executive pastry chef Domenico di Clemente – in una duplice colata di cioccolato fondente e avorio. Poi la copertura, in tinte come rosa tenue, verde, arancio, ne fa quasi un ornamento portafortuna, tipo i “pumi” o le pigne in ceramica che tutti amiamo.

Un gioiello nell’uovo

A proposito di ornamento. Certo che un anello o un braccialetto o un paio di orecchini sono gioie che danno gioia. Paola Rocca di Agapanthus gioielli mi ha confermato che il dono di un gioiello a Pasqua esiste ancora.

Un gioiello, importante o leggero, nascosto nell’uovo, dico. Sì, glielo chiedono ancora. E in effetti la collezione si presta. Disegnata da Grazia Gilardi, è ricca di gemme naturali, di oro rosa e di motivi ispirati alle architetture della natura o dell’uomo viste con occhi acuti, amorevoli. Ci sono pezzi preziosi, ma anche anche gioielli decisamente più accessibili come la rondinella.

Il settore orafo è uno di quelli – pochissimi – che durante la pandemia ha visto un aumento delle vendite. Chiusi in casa, malinconici, molti di noi si sono più che lustrati gli occhi, sognando magari di tornare a viaggiare.

Euro-Toques: sì, viaggiare. E ristorare e accogliere e insegnare

E di ristorazione come motore del turismo nell’era post-pandemica ha trattato l’assemblea generale italiana dell’associazione professionale di cuochi Euro-Toques seguita da cena di gala, che si è svolta il 4 aprile alla Villa Reale di Monza e all’Hotel de la Ville, con un panel di alto profilo istituzionale sul tema “La ristorazione di qualità come motore del turismo enogastronomico. Quale futuro per lacucina dopo il Covid?

Attori protagonisti, il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il presidente Enit Giorgio Palmucci, il direttore generale di Fipe Roberto Calugi, il presidente di Asacert Fabrizio Capaccioli e il presidente di Eurotoques Enrico Derflingher. Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola, moderatore.

Hanno discusso dell’urgenza di problemi come la carenza di personale qualificato (e le carenze dello stesso9, la formazione, la collaborazione tra organismi, il sostegno alla ripresa del turismo – anche del turismo di vicinanza – l’accoglienza alberghiera, l’importanza di una promozione del Paese segmentata ma sistemica.

L’auspicio è quello di riuscirci.

Intanto, pensando al mito del Tour de France e alla sua potente forza evocativa, sogno anch’io narrazioni foodcultural più coinvolgenti ora e in occasioni come il nostro seguitissimo Giro d’Italia.

E ancor più sogno intanto una scuola di hôtellerie di taglio manageriale e internazionale anche in Italia che sia comparabile o almeno ambisca al confronto con le più blasonate omologhe all’estero. Ne basterebbe una.

Daniela Ferrando

[Immagini: iPhone di Daniela; Les Enderlin Bureau]