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BLOGVS | April 19, 2024

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2 Comments

La bella storia degli chef quadrumani

Emanuele Bonati

Allora: Cuochi a 4 mani all’Aquila, la benemerita iniziativa opera del duo Buzzanca-Oldani partita domenica 26 giugno appunto con Davide Oldani ospite di Marzia Buzzanca. Ne ha parlato, facendone una bella cronaca pressoché “in diretta”, Vincenzo Pagano su Scattidigusto, e io, come ho già fatto qui, lo saccheggio a piene mani, foto comprese, ricordandovi (ma lo ripeterò spesso) i prossimi appuntamenti.

Percorsi di Gusto è il ristorante che Marzia Buzzanca ha riaperto dopo il terremoto del 2009 – il segnale, insieme ad altri locali, che L’Aquila vorrebbe ripartire al più presto. La gastronomia può giocare un ruolo per tenere alta l’attenzione? Se lo è chiesto Davide Oldani che ha proposto a Marzia di fare qualcosa insieme. Nasce così il progetto delle Cene a 4 Mani con Davide che apre un cartellone ricco di appuntamenti: ben 8 da qui a ad ottobre. E la speranza che il mondo del web gastronomico voglia alzare l’onda di comunicazione come ha già mostrato di saper fare.

Eccolo, il menu di una serata all’insegna del piacere di trasmettere con il cibo un messaggio ancora più forte. Ad amplificare la voglia dell’Aquila di esserci ci pensa il Re del Pop, Davide Oldani, con una cena che mescola gli elementi tipici della sua cucina e quella abruzzese di Marzia Buzzanca – con la Jotta ad aprire le danze.

La parete di Percorsi di Gusto ricorda il tema della serata e il messaggio che si vuole lanciare con la gastronomia di eccellenza.

Interviene Davide Oldani. Cari ragazzi, solo due righe per dirvi che oggi per me è una grande Domenica. Ho veramente capito il significato della frase che mia madre mi ripete spesso: L’uomo propone e Dio dispone. Inviterei chi non fosse mai stato a L’Aquila a percorrere le sue strade e a pensare qualcosa di semplice e concreto che possa aiutare a farla rivivere…

La prima Cena a 4 Mani vede Davide Oldani con Marzia Buzzanca aiutati da Davide Novati e Marzia Ursini.

Rosa Aguirre, da anni nella cucina di Marzia Buzzanca, che aiuta anche stasera nella preparazione dei piatti.

I due Davide e la vellutata di pesca con gambero di fiume e lenticchie.

Si parte. Cona la jotta rivisitata da Davide.

La “Jotta” con mozzarella, pomodoro candito, alici in salagione e gazpacho di patate al profumo di timo. Le briciole di pane accompagnano un piatto fresco e profumato. Il saluto all’estate entrata da qualche giorno!

Risottata sì, risottata no. Si parla di pasta ed è nota la scelta di Davide Oldani che al suo D’O utilizza i formati corti. E in questo caso si parla delle Sandrine della Verrigni.

Lo zafferano è l’elemento tipico, ça va sans dire, e qui trova un bel connubio con l’anguria che riporta alla freschezza e abbassa la nota grassa del Parmigiano. Nota fruttata insolita ma piacevolissima per coadiuvare una mantecatura eccellente.

Battuta di manzo cruda, salsa di liquirizia e spuma di birra. Questa portata deve dire grazie a Giovannino Palumbo, storico macellaio dell’Aquila, e all’interpretazione scanzonata di Davide che unisce l’hamburger con la birra il cui gusto amaro è reiterato dalla liquirizia in un bilanciamento che sembrerebbe impossibile e che invece riesce alla perfezione. Da bis immediato…

Vellutata di pesca salata, gambero di fiume al vapore e lenticchie. Ancora freschezza conferita dal cetriolo e dalla pesca appena salata. Una spinta per il gambero che viene accompagnato dalla consistenza farinosa delle lenticchie. Bello e proporrei a Davide di portarlo alla Notte degli Chef. Per comprendere il grado di difficoltà e la temperatura di servizio.

La chiusura è affidata alla fricassea di frutta al vino e basilico, gelato di caprino al miele e pepe nero. Un dolce che piace per la forza del gelato caprino e per l’associazione con il basilico ancora una volta inaspettato ma piacevolissimo.

La cena a 4 Mani di Marzia e Davide è l’occasione per Francesco Paolo Valentini di presentare in anteprima nazionale la nuova etichetta del Cerasuolo d’Abruzzo 2010. Ottenuto da uve Montepulciano con vinificazione in bianco (in assenza di vinacce). La vinificazione avviene con lieviti autoctoni naturali senza controllo di temperatura e senza filtraggio. Il risultato è un rosato particolare che riflette i cambiamenti climatici.

Grazie ancora a Vincenzo Pagano, cronista attento della serata, e fortunato commensale… Aspettiamo la cronaca della serata con Gino Sorbillo

Comments

  1. titti

    mi è venuta fame… vado a prepararmi la cena…a due mani purtroppo!!!!!!!

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