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BLOGVS | December 1, 2024

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4 Comments

Tanto CibVs QuantoBasta

Emanuele Bonati

La piccola cucina degli orrori

Dopo la mozzarella blu, la ricotta rosa, il maiale alla diossina ecco il cetriolo assassino: il bello, o il brutto, di questi ricorrenti allarmi alimentari è che ormai non allarmano più nessuno.

Siamo passati negli anni Ottanta dal vino al metanolo, con i suoi ventitrè morti, all’olio di colza, alla mucca pazza, al pollo influenzato degli anni Novanta…

E ora? A pochi mesi dalla fine del mondo predetta dai Maya, cosa minaccia ulteriormente la nostra già vacillante serenità?

Comincia un cetriolo killer che habla español e che nutre poca simpatia per i teutonici amanti del Cucumis sativus. Penso, “Va bene, sarebbe anche stagione del cetriolo, ma se non si può mangiare, vorrà dire che mi rifarò con i pomodori verdi fritti.”

Non faccio in tempo ad aggiornare il menù che un freddo comunicato stampa rettifica “Scusate, il cetriolo ci aveva ingannato. Il colpevole è un cervo. Anzi, un insaccato di cervo” (che notoriamente si produce con le medesime modalità e nelle medesime location del serial killer vegetariano).

Ripulito il frigo dai “culetti” di salumi assortiti e un po’ “stagionati”, che magari nelle loro vite precedenti avevano avuto rapporti con qualche soppalcato esponente della famiglia dei Cervidi, ecco un nuovo proclama: dietrofront! Fermi tutti! La colpa è dei germogli di soia!

Come i germogli di soia?! Mi avete fatto buttar via tutti i miei adorati culetti di salumi stagionati – che rendono strepitose le paste e fagioli – e fatto acquistare un pallet di insospettabili germogli di soia, finocchio, pisello, asparago e… aspetta – cosa leggo in una recentissima agenzia? “Beh, no, forse, no non è la soia, anzi, ecco – non lo sappiamo!”

Forse – ma solo forse – un po’ di prudenza sarebbe quantomeno consigliabile. E sarebbe anche consigliabile un mini-check up al sistema europeo di allerta rapido, che ha dimostrato di essere più isterico che rapido.

La giustificazione di questo deprecabile comportamento sta nel fatto che se c’è un’emergenza alimentare, una sia pur solo ventilata ipotesi che singoli ingredienti o preparati complessi possano compromettere la salute dei consumatori, portandoli addirittura alla morte, non bisogna andare troppo per il sottile e si deve intervenire tempestivamente. Ma lasciano perplessi i falsi allarmi, che spesso si traducono in un danno economico vuoi per il produttore, vuoi per la collettività, che in ultima analisi paga i doverosi rimborsi…

Qualcuno poi mi deve spiegare qual è la differenza tra un’emergenza alimentare, con conseguente blocco di questo o quel prodotto, e una non-emergenziale malattia cardiovascolare o un cancro, entrambi causati dalle pessime abitudini alimentari che negli ultimi trent’anni hanno portato la popolazione statunitense prima e quella europea poi a convivere con obesità e soprappeso – con costi sociali e sanitari ben più alti rispetto a quanto sta accadendo in queste ultime settimane nel nord della Germania e in diversi paesi europei. Costi sociali che l’intera collettività dovrà sopportare, visto che l’allerta rapido è riuscito a far chiudere rapidamente aziende di produzione alimentare spagnole e tedesche, con la conseguente perdita di lavoro di decine e decine di lavoratori.

Anna Maria Pellegrino

lacucinadiqb

Comments

  1. Sei la solita esagerata… 😉

    Leggi qui
    http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=21068&utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter
    le regole per non farsi prendere dalla psicosi da batterio…

  2. Bella la tabella della Coldiretti. Sicuramente da far leggere ai responsabili dell’allerta rapido XD

  3. Ero piu` o meno in quella zona della germania pochi giorni prima dell’inizio di tutto… ho mangiato insalate, carne, salami, sicuramente cetrioli pomodori e forse germogli di soia sparsi nelle gigantesce (e tipiche) insatale miste di quei luoghi…
    Ma non mi sono piu` di tanto preoccupato… e non ho seguito la vicenda in dettaglio.

    Ma sembra che sia stata gestita dai responsabile tedeschi in manidera decisamente isterica come dici tu, anche se… vorrei leggere i comunicati ufficiali e vedere la differenza, se c’e`, con quello che abbiamo letto nei giornali e visto nei tg di prima serata.

    ma la notiza era l’emergenza alimentare o la ricerca del colpevole?

  4. Il colpevole alla fine sarà il maggiordomo. Lo scandalo al metanolo docet: i morti riposano in pace e i responsabili, che nel frattempo hanno intestato i beni alle prozie ottuagenarie, non sono in grado di risarcire nessuno. Qualcuno ha rimborsato i familiari di chi è morto a causa del morbo della mucca pazza? O chi ha perso il lavoro a causa di queste truffe senza fine? Non credo. La notizia in realtà è una riflessione sul cibo malato che sta uccidendo chi lo mangia e chi lo produce. Milioni di uomini – e donne – inutilmente obesi e conseguentemente malati lasceranno dietro di sè un pianeta devastato e parcelle salate. In nome del dio profitto.

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