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BLOGVS | April 25, 2024

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5 Comments

CIBVS legge… IL LIBRO DELLE FRATTAGLIE di Roberta Schira

Emanuele Bonati

Ho letto l’ultimo libro di Niccolò Ammaniti, Che la festa cominci, Einaudi: bello, divertente, ben scritto, ben costruito, grottesco… e non mi è nemmeno dispiaciuto Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson, Adelphi: intrigante, morboso, anche se si capiva subito che…

Ma il libro veramente più bello e ben scritto ben costruito entusiasmante ricco piacevole interessante intrigante e quant’altro di questi ultimi tempi è senz’altro IL LIBRO DELLE FRATTAGLIE storia scienza e cucina di Roberta Schira con Franco Cazzamali, nella collana di Allan Bay Il lettore goloso edita da Ponte alle Grazie, 352 pagine, 18 euro (costo a pag 0,051, contro i 0,089 di Adelphi, 0,054 Einaudi). Lo sto leggendo in questi giorni: un’inesauribile e metodica e accurata miniera di notizie, curiosità, dati e terminologie scientifiche, ma anche tradizione, cultura, folklore, una marea di ricette e varianti, istruzioni nomi locali procedure storia e storie, e insomma mi piace mi piace mi piace moltissimo, brava bravissima Roberta ( a una che scrive così, e questo, non si può non dare del tu…)…

In effetti, non lo faccio quasi mai, di cucinarmi delle frattaglie (a parte d’intende il fegato, il rognone, il cervello, la trippa, le cose “semplici”); devo proprio andare dal macellaio e chiedergli un po’ che cos’ha del “quinto quarto”, un esofago, delle animelle, che so… un guanciale, un piedino…

Bene o male, ho dei ricordi delle frattaglie fin da piccolo (a parte forse la trippa, che ho iniziato a mangiare un po’ più tardi): il fegato, il cervello (anche quello della gallina: la testa era sempre la mia, e la nonna me la passava, e io la dividevo in due e con uno stuzzicadenti pulivo la cavità con attenzione…), la lingua con la salsa verde preparata da mio padre, il magone, o ventriglio, del pollo, e le creste e i bargigli, che la nonna faceva in umido, mi sembra, che meraviglia…

E poi, ricordi sparsi: le interiora d’agnello alla piastra mangiate in un delizioso ristorante in una conca dietro Cala Luna in Sardegna, il pani ca’ meusa dell’Antica Focacceria San Francesco a Palermo, l’haggis scozzese… e una serie di cose strane mangiate ancora in Sardegna, a un pranzo di nozze in un paesino di montagna (di cui racconterò un’altra volta), e i crostini toscani, e il midollo dell’ossobuco, e…

Mi sta venendo fame. Basta, anche di questo ne riparleremo… Ora vado a leggermi qualche altra pagina…

frattagliegrande

Emanuele Bonati

Comments

  1. Grande Roberta. Un libro che ha “rapito” anche me.
    s.buso

  2. cavolo cavolo cavolo… anzi trippa, trippa, trippa! quanti ricordi che mi fai venire in mente 🙂
    mi sa che cerco il libro… anzi cerco di andare alla presentazione del nuovo libro di Roberta Schira sulla pasta questo sabato cosi` li prendo entrambi….. http://www.robertaschira.com/

    🙂

  3. christian

    Altro libro che è gia nella wish list.Come tutti gli altri della collana di Allan Bay.

  4. purtroppo non sono riuscito a passare alla presentazione 🙁 ma oggi vado in libreria!!! 🙂

  5. Segnalazione molto interessante. 3/4 della popolazione storce il naso davanti alle frattaglie, ma io ricordo il filon dorè al burro della nonna, la cervella, la trippa, i panini alle spuntature fatti su gratelle improvvisate tra le stradine delle marche e le più recenti escursioni fiorentine tra quinti quarti, lampredotti e lingue.
    Mamma mia… fa male parlarne a quest’ora!
    Avvallo la frattaglia!

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