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BLOGVS | October 9, 2024

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Alcol e Vino, allarmismo e buon senso 

Alcol e Vino, allarmismo e buon senso 
Enzo Patronelli

Di recente, l’Irlanda ha intrapreso il cammino legislativo per imporre sulle etichette del vino una scritta del tipo “Nuoce gravemente alla salute”.

Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti. Alcuni sostengono che si tratti di un passo positivo per la salute pubblica, altri la considerano un’ingerenza eccessiva del governo nella vita privata dei cittadini.

Scontata la reazione negativa di Coldiretti.

Se da una parte, in effetti, in Irlanda l’alcolismo rappresenta un grave problema, dall’altra è innegabile che un uso moderato di vino rappresenti un pericolo minimo per la salute. E non si può non considerare come il vino sia parte della cultura, della storia e delle tradizioni che accompagnano da millenni il cammino della civiltà umana. In particolare nel nostro Paese, uno dei maggiori produttori di vino del pianeta.

vino ph pexels timur saglambilek

Ma la questione è comunque complessa. Coinvolge la UE, che ha stralciato la parte relativa all’etichettatura del vino dal suo piano per la prevenzione del cancro. Anche se poi la Commissione ha avallato l’iniziativa irlandese. Mentre l’idea del Parlamento sarebbe di introdurre in etichetta indicazioni sul consumo responsabile. (Intravino)

Vedremo gli sviluppi.

La mia speranza è che porre un’etichetta sulle bottiglie, con avvertenze sulla salute, contribuisca ad aumentare la consapevolezza dei consumatori sui pericoli dell’abuso di alcol. Ma spero soprattutto che non diventi una demonizzazione, e che non penalizzi pesantemente tutto il comparto vinicolo.

Gli studi in materia, infatti, hanno evidenziato che l’alcol è responsabile di meno del 5% dei casi di tumore. Di questo 5%, la percentuale di bevitori moderati è inferiore al 15% (Fonte: A.I.R.C. 25-01-2023). In poche parole, un bevitore moderato ha circa lo 0,60% di possibilità di contrarre un cancro a causa dell’alcol.

Tra salutismo e fanatismo

vino ph pexels elle hughes

Non vorrei che la novità introdotta in Irlanda sia solo una manifestazione di salutismo estremo, che sconfina nel fanatismo, come spesso accade ai nostri giorni. Un’iniziativa che non considera oggettivamente la grande differenza fra l’abuso e l’uso moderato di alcol.

A tal proposito si segnala che in Italia, negli ultimi quaranta anni, il consumo di vino si è autoregolamentato, fino quasi a dimezzarsi (Gambero Rosso).

In definitiva, credo che occorra far prevalere il buonsenso, ossia essere consapevoli dei rischi e cercare di limitarli il più possibile. È come sempre una questione di educazione alimentare, che andrebbe insegnata nelle scuole, e non veicolata da messaggi terroristici.

Quindi, non rinunciamo al vino, che è parte della nostra cultura e tradizione. E alla libera scelta di evadere, gratificarsi, accompagnare una pietanza o festeggiare con un calice di vino in mano.