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BLOGVS | April 26, 2024

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Lasciate che gli uccellini vengano a me

Emanuele Bonati

Il guaio dei tavolini all’aperto è che ci sono gli uccellini – se ti va bene sono i simpatici passerotti o i piccoli pettirossi che stanno morendo di fame e ti guardano con gli occhietti da miserabilia (il non plus ultra della miseria indigente).

Una volta ero a un tavolino in via San Marco, con una fetta di torta bio e una tisana – un Pettirosso si ferma a pochi passi (dei miei, non dei suoi) da me, e mi guarda fisso. Non ci penso nemmeno. Puoi anche ballarmi la morte del cigno, ma la torta è mia – la vedi questa briciolona? Gnamm! Mia! E smettila di guardarmi… gnammgnamm… burp! va bene? – insomma … va bene, eccoti una briciolona… piccinino… guarda come mangia… Bene – adesso…

“Cip!!”

Cip? Ma da…

“Cip cip!!”

Cos’è, ce l’hai con me? Il Pettirosso, visto che non gli davo retta, era salito sul tavolino vicino a me, e mi chiedeva, gentile ma deciso, dell’altra torta. Guarda che chiamo il cameriere e mi faccio portare due fette di polenta… polenta e pettirosso…

“Ciiip!”

E la mia fetta di torta è diventata anche la sua fetta di torta.

Certo, oltre ai pettirossi passerottini carini piccini picciò ci sono anche i piccioni, che non so perché ma sembrano sempre i discendenti degli Uccelli di Hitchcock e ti guardano come se tu fossi il nipote di Tippy Hedren e quindi per ciò stesso colpevole di non so cosa forse di non gettargli la brioche che stai mangiando senza nemmeno farla a brandelli che tanto se la mettono nello zaino e se la portano a casa.

Gran Bar in via Aselli: il piccione è volato sul tavolino vuoto e imbriciolato accanto al mio si è mangiato le briciole più grosse; poi è saltato sulla spalliera della sedia e mi ha guardato giuro come se fossi una grossa brioche quindi visto che non mi era ancora arrivato niente ha sospirato (giuro!) ed è tornato a ripulire il tavolino lasciandolo poco dopo perfettamente spazzato e debriciolato. Rapida incursione sul pavimento, sotto le sedie. Un po’ più in là… magari dietro…

No, non gli sono corso dietro per dargli un po’ della mia brioche…

Emanuele Bonati

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