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BLOGVS | April 20, 2024

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2 Comments

Tanto CibVs QuantoBasta

Emanuele Bonati

La Iolanda transgenica e la patata furiosa!


Potrebbe essere un nuovo libro della mitica Luciana Littizzetto invece sono io, mentre la radio (della tele comincio a diffidare, ultimamente hanno problemi tra sinonimi, contrari…) anticipa la notizia della decisione presa dalla UE circa le coltivazioni trangeniche che diventeranno possibili in Europa, quindi anche in Italia.

Ricordo l’entusiasmo di una decina di anni fa circa l’avvento dell’orto geneticamente modificato: con un gene in più o uno in meno si potrà curare l’epatite B oppure produrre vaccini verdi, così da combattere alcune delle cause di morte per tutti quei bambini che nel mondo non superano i cinque anni di età.

La superpatata, anzi la patata Frankenstein! Gene ululà? No, gene ululì.

Visto i retroscena, tra l’altro ampiamente prevedibili, della “maiala”, che si è trasformata in una “bufala”, non potrei proprio immaginare in cosa potrebbe divenire la “patata”.

Anzi no. Un’idea ce l’ho. E sono le decine di suicidi di contadini indiani disperati, nuovi servi della gleba della tecnologia e della genetica “modificata”, illusi che con l’acquisto delle sementi modificate avrebbero risolto per sempre i problemi legati ai parassiti che attaccavano le loro coltivazioni.

ogm2

Convinti ad acquistare massicce quantità di sostanze chimiche con le quali avvelenare le loro terre, in quanto determinati antiparassitari funzionano solo con determinate sementi.

Indotti a raccogliere frutti sterili perché la novella parabola del seminatore non prevede che dal seme che trova buon terreno, e che darà frutto moltiplicato per mille, poi ogni singolo seme sia a sua volta portatore di frutto. I moltiplicatori si usano solo per i profitti di coloro i quali non sanno nulla di quelle terre, di quei contadini, di quei raccolti.

La solita fanatica dell’aratro a mano e delle mani callose?

No, tutt’altro. La tecnologia deve servire per liberare l’uomo dal sudore della fronte e non a ridurlo in miseria.

Sapete cosa mi ricorda queste multinazionale delle sementi modificate? Quella del latte in polvere, che una ventina d’anni fa, convinceva le giovani africane mamme a non allattare al seno il proprio neonato ma di nutrirlo con il latte in polvere, appunto. Le prime forniture erano gratis, poi venivano presentati i conti. E le giovani e disperate mamme, oramai private del loro immenso tesoro che è il latte materno, diluivano sempre più la soluzione, rendendosi responsabili della morte dei loro piccoli, per denutrizione, per dissenteria.

Un sorriso: uno scrittore un giorno disse che il latte materno non è solo il più buono del mondo ma è anche quello che si presenta nella confezione più eccitante.

Andy Warhol

Andy Warhol


Per concludere, non credo più a nessuno quando mi sento dire “stiamo lavorando per voi”, anche perché la recentissima no-pandemia (H1N1 per intenderci) ha comportato comunque due spiacevolissimi effetti collaterali: 23 milioni di dosi di vaccino prodotte, pagate, e non utilizzate da smaltire correttamente (costo da aggiungere) e l’aumento esponenziale delle dermatiti, causate dalla fobia di lavarsi le mani ad ogni piè sospinto con gel disinfettanti (ulteriore costo da aggiungere in termini di acquisto di gel, di visite specialistiche, di acquisto prodotti topici per risolvere il problema).

Cosa si potrebbe scoprire se qualcuno finalmente decidesse di fare un’analisi seria sulle conseguenze del consumo di prodotti OGM nella popolazione degli Stati Uniti che ne fa uso da 20 anni?

coq-geant

Anna Maria

immagini dal web

Comments

  1. Innovazione, sviluppo e poderoso impiego delle ‘biotecnologie’ nel campo dell’alimentazione e agroalimentare – sono talmente rilevanti da mutare radicalmente usi e abitudini umane. Certo, tutto ciò porta a non poche riflessioni etiche e ad una serie infinita di interrogativi. Talvolta senza alcuna spiegazione plausibile, va da sé! E così si evocano spiegazioni filosofiche, platoniche. Invece, una domanda che mi pongo è questa: gli OGM sono davvero accettabili o è possibile tergiversare su questo fronte? Non vorrei che una ricorsa esasperata nel nome della scienza (e delle applicazioni relative) non fosse poi così… vantaggiosa.
    Nessuno status pregiudiziale, sed… 🙂

  2. Esatto, nessuno status pregiudiziale sed…una scienza che produce semi sterili mi fa un certo che. Se Madre Terra l’avesse ritenuto giusto si sarebbe già attrezzata durante i milioni di anni di evoluzione, no? E comunque, un mondo economico/finanziario/scientifico/politico dove si fanno ricerche anche per vedere se una determinata crema ti toglie o meno 1,5 cm di grasso nel giro coscia, che ancora non abbia affrontato (ma forse l’ha fatto ma non l’ha serenamente divulgato) un’indagine seria sulle conseguenze del consumo degli ogm, un po’ mi fa pensare.

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