Vaccinazioni e Vendemmia 2017: il dibattito continua
Il 2° semestre del 2017 sarà ricordato per due temi principali, che hanno letteralmente invaso la nostra quotidianità e tutti i canali di comunicazione: le vaccinazioni per gli studenti e l’andamento della Vendemmia 2017.
Ogni giorno testate giornalistiche su carta, audio, video o web ci indicano le nuove direttive ministeriali, le interpretazioni delle regioni e l’applicazione dei singoli istituti scolastici: ma se oggi domandate ad un genitore cosa deve fare per suo figlio all’atto dell’inizio dell’anno scolastico, ciascuno vi darà una risposta diversa. Ma non è diverso per gli operatori del settore e i dirigenti scolastici, tenuti ad applicare la legge: insomma tanta confusione e come accade spesso in Italia, tanta informazione (o disinformazione) ognuno interpretando a modo suo, ognuno sentenziando verità incerte.
Analogamente quest’anno questo accade nel mondo del vino. Il clima torrido ma anche ‘variegato’ di questa estate ha stravolto tempi e modalità di raccolta dell’uva. In Sicilia, quando ancora si attendevano i festeggiamenti per i ‘Calici di Stelle’, già ai primi di agosto si vendemmiava.
Ormai da diverse settimane esperti, testate specializzate, associazioni di settore intervengono per dire la loro su questa vendemmia 2017: pessima annata, ottima qualità, quantità in calo, la peggiore da 15 anni, premesse buonissime, ecc. Insomma giudizi molto diversi.
E’ vero che l’Italia si estende molto geograficamente e quindi le condizioni ambientali variano molto. Ma i pessimisti e gli ottimisti si incrociano sul web per dire la loro in maniera spesso discordante: un po’ come accadeva qualche anno fa per le previsioni del tempo ognuno diceva un po’ la sua su quello che sarebbe stato il tempo per il prossimo fine settimana (con astio e gioia di albergatori e turisti).
Insomma pessimisti e ottimisti fanno a gara per dare informazione: forse, penso io (e forse sbaglio), la colpa è proprio della troppa informazione che circola, per cui si creano anche allarmismi e discussioni che creano solo confusione nel mercato del vino che è ormai un asset fondamentale per l’economia Italiana.
Be che dire allora. Aspettiamo con occhio attento (magari in silenzio) la fine di questa vendemmia e lasciamo ai produttori l’ardua sentenza sull’esito del loro faticoso lavoro, per poi trarre le vere conclusioni e determinare se alla fine gli enonauti (che sono i veri giudici dell’esito ) beneficeranno di vini straordinari o mediocri.
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